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Attivismo ma fatto male

Ho incontrato recentemente un’”attivista” che mi ha così impressionato da come spingeva mela la sua causa.. che ho scritto questo:

  1. gli "attivisti" super-attivi che ti attaccano arrivando quasi a farti sentire "sbagliato" o "il nemico" se non appoggi la causa o non li aiuti. spesso ti inondano quotidianamente e saturano ogni canale di quel tema.
  2. gli "attivisti" che discutono e opinano, spesso senza cognizione dei temi e situazioni, e che criticano quelli che bene o male fanno qualcosa, e quasi sempre da casa via computer o whatsapp. una versione digitale dell'ummarel.
  3. gli "attivisti" egocentrici che finché lavori per/con loro, benissimo. ma appena fai qualcosa di interessante per la causa che li mette in secondo piano, ti tagliano le gambe.
  4. gli "attivisti" beati ingenui che fanno un volantino per un evento ma non mettono la data o l'indirizzo, che ti mandano un messaggio tipo "l'orso sta morendo", che quando hanno la possibilità di essere ascoltati parlano di cosa hanno mangiato l'altro ieri.

sono solo alcuni esempi di attivismo (il troppo che stroppia, il seduto che blatera, io sono più attivista di te) che alla fine portano più danno che beneficio alla causa.

convenite?

come potrebbe essere un "buon" attivismo?

  • forse quello che informa e persuade?
  • quello che ti accompagna nell'approfondire i temi?
  • quello che cerca di fare il possibile con i propri mezzi?
  • quello che se uno è più bravo di te sei felice perché è un contributo alla causa?
  • quello che incoraggia la partecipazione?
  • quello che prima di farti il pippone ti chiede se sei interessato?
  • quello che cerca di incuriosirti e poi aspetta che sia tu a volerne sapere di più?
  • quello che è chiaro negli obiettivi, e non dà spazio a ipotesi di secondi fini?
  • quello che non usa mezzucci di bassa psicologia per manipolarti o ancora peggio ti fa sentire in colpa?

se avete considerazioni, o esperienze in merito, benvengano!